Racconto breve: Tra finzione e realtà... Palizzi Marina aspettami...



Max aveva appena finito di studiare, mancavano pochi giorni alla fine della scuola, era stato un anno pesante, non vedeva l’ora di partire per le ferie, aspettava il “via libera” dei suoi genitori, destinazione Palizzi Marina, un paese della costa Jonica calabrese, un mix di profumi di bergamotto, zagara e gelsomino, l’odore del mare… il rumore del treno che passa ad un metro da casa sua ogni mattina alle 5,17! Fascino di ricordi storici, i greci che percorrevano le fiumare che erano a quel tempo navigabili fino a nord delle campagne, acquistavano il vino e le anfore e mattoni costruiti in argilla per i templi dedicati agli dei. La Magna Grecia passava anche da lì… da Palizzi; tracce ancora evidenti, il rione Stracìa che prende il nome da straci… pezzi di tegole d’argilla, il greco ancora parlato dai vecchi del luogo.Murrotto (Rione di Palizzi Marina) Ma c’erano anche le incognite calabresi… Max li chiamava così perché alle otto di mattina passava il camion con la frutta gridando a squarcia gola: “ Abbiamo pesche gialle e meloni cipolle di Tropea, patate pasta gialla…tutto a…” il giallo gli entrava nel cervello, la macchina che informava della festa in piazza… il treno che emetteva un fischio assordante in prossimità del passaggio al livello, c’era sempre qualcuno che voleva sfidare la morte passando un secondo prima che transitasse il treno. Ma a Max di tutto questo non gliene importava praticamente nulla; aveva voglia di ritrovare gli amici, liberarsi dalla “marcatura asfissiante” dei genitori. Aveva 17 anni e come ogni ragazzo della sua età, voleva conquistarsi la propria indipendenza, uno spazio franco dove poter vivere senza preoccuparsi, senza spiegazioni, almeno due mesi, sessanta giorni da non dimenticare. 



Il suo rifugio era il pub sopra la spiaggia chiamato “Ultima Spiaggia”. Il bar non era soltanto un locale dove veniva venduta la birra ghiacciata, la gassosa, ma era anche un patrimonio del luogo… una grandissima pergola a forma di capanna, dove tutti i giorni dalle 9 alle 5 della mattina successiva era popolata da giovani seduti intorno a dei tavoloni giganti, un legno di barca, sempre umido di salsedine, sempre caldo, sempre vero come ogni legno che si rispetti…, le lampare davano luce agli spazi più nascosti della pergola, tutto era perfetto non mancava nulla, birra, musica, donne e cazzate, lui voleva questo, era lì seduto aspettando gli amici di tutta Italia, in quei sessanta giorni non esistevano leghisti, comunisti e fascisti, erano solo amici, compagni di vacanze da trascorrere insieme, raccontarsi la mattina dopo quello che era successo o che non era successo la notte prima. 
Il turismo in quel posto era in realtà composto dai figli degli emigranti che in estate tornavano dai propri genitori con moglie e figli.
Si passava lì il periodo delle ferie, ragazzi e ragazze si ritrovavano sempre nello stesso luogo e come ogni posto di mare che si rispetti c’erano le storie d’amore, scoppiavano flirt di sesso presunto o reale, le litigate tra amici, le consuete partite di calcetto, le passeggiate fino in fondo alla galleria, tre chilometri sopra il cielo di Palizzi, passeggiate sopra il ponte di brooklyn ( non era altro che un ponte su una fiumara ormai arida che separava i due rioni di Palizzi: Murrotto e Stacìa, la vegetazione intorno alla fiumara era in dialetto chiamata “bruca” ) le sbornie, e naturalmente a Palizzi Marina purtroppo non mancava la droga che veniva spacciata dal solito personaggio che tutti conoscevano e che naturalmente evitavano…

Max era affacciato alla finestra di casa sua. Faceva caldo, ascoltava un po’ di musica. Si accese la luce della sala, era suo padre.Allora Max si avvicinò e gli disse: “Papà quando andiamo al mare? Posso partire da solo? Ho parlato con i nonni e mi aspettano, dai… per favore...”. Suo padre ebbe un attimo di indecisione, non si aspettava una richiesta del genere, era un po’ stanco, voleva rilassarsi un attimo e cercare di riposare perché doveva finire degli articoli da mandare al giornale. Gli rispose: “Max ascolta! Non credi di esagerare? Devo mandarti dai nonni che sono anziani, noi abitiamo a 1300 chilometri e se poi succede qualcosa, come facciamo? Non posso ogni volta chiedere allo zio di occuparsi di te. Cerca di capire, devi avere pazienza. Tua madre non è ancora tornata dal lavoro, ne parleremo più tardi!”. Max emise un verso, un suono di disapprovazione. Si chiuse nella sua stanza, accese il pc, si collegò su facebook e iniziò a comunicare con gli amici e i compagni di classe, la sua amica Rossana di Bergamo non rispondeva nemmeno. Aprì un gruppo su Facebook con il titolo: “Come convincere i genitori a mandarci in vacanza da soli…”

Era arrabbiato con il mondo intero… era riuscito a recuperare le due materie che aveva giù, voleva evitare gli esami a settembre ma questo sforzo non era stato "notato" in famiglia, loro pensavano al lavoro, a casa si parlava pochissimo e spesso si addormentavano sul divano e lui doveva spegnere la tv e svegliarli, insomma i ruoli si erano quasi invertiti. 

In quel preciso instante si aprì la porta della sua stanza, la mamma guardò Max e gli disse: “ io e tuo padre dobbiamo dirti una cosa... avremmo pensato di farti un regalo”, suo padre si avvicinò e rispose: “ Max, dai… sono stato un bravo attore… mezz’ora fa… lo so, ci sei rimasto male ma stavo aspettando tua madre, non sapevo come allungare il brodo, io e lei abbiamo apprezzato l’impegno che hai messo per recuperare le due materie insufficienti e in questa busta c'è un biglietto aereo Milano Linate – Reggio Calabria, partenza domani sera, io tua madre verremo giù tra una settimana, ahi dimenticavo… all’aeroporto oltre lo zio e i cugini, c’è Rossana la tua amica di Bergamo, abbiamo convinto i suoi genitori a farla partire prima… ti sta aspettando”. 
Max chiuse gli occhi, li riaprì e disse: “grazie papà… grazie mamma… VI stimoooo!!!! Essiamonoi… essiamonoi…”

 Paolo Latella

PS: I personaggi del racconto sono puramente fittizi, le date e i fatti sono puramente casuali.-
la foto di Palizzi Marina è di Giuseppe Caserta del gruppo Palizzi 
foto di Vincenzo Autolitano - Pub Ultima Spiaggia - Palizzi Marina 

La storia: Tra finzione e realtà... Palizzi Marina aspettami... è presente nel libro “Pensieri volanti e sentimenti correnti”. http://www.amazon.it/Pensieri-volanti-sentimenti-correnti-Latella/dp/1446689840/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1327161486&sr=1-1

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