Gestione delle reti: Collegare una rete di officine con una sede centrale
Esame di Stato Sistemi-Informatica 2014
Una casa automobilistica, per assicurare l’assistenza alla propria clientela, ha costituito, su tutto il territorio nazionale, una rete di officine.
L’officina centrale ha il compito di gestire tutte le altre: archivia le informazioni di ogni singola officina (codice officina, denominazione, indirizzo) e memorizza in particolare i dati:
a. sui pezzi di ricambio (codice pezzo, descrizione, costo unitario, quantità,...);
b. sui servizi offerti (codice servizio, descrizione, costo orario,...);
c. sugli accessori in vendita (codice articolo, descrizione, costo unitario,...).
Inoltre offre la possibilità ai dipendenti e ai clienti di poter consultare online il catalogo dei pezzi di ricambio, dei servizi offerti e degli accessori in vendita. L’officina centrale è composta da tre uffici e da un “info point”. In tutte le officine è presente un locale dove si effettuano le riparazioni e un magazzino, ciascuno dotato di una postazione di lavoro computerizzata.
I clienti prenotano l'intervento presso l'officina scelta indicando:
1. i dati dell'autoveicolo (targa, numero telaio, anno di costruzione, ecc);
2. i dati propri (cognome, nome, telefono, ecc);
3. l’intervento richiesto (tagliando, freni, gomme, ecc).
Il candidato, dopo aver formulato le necessarie ipotesi aggiuntive, sviluppi i seguenti punti:
1. proponga un progetto di rete locale per l’officina centrale e per le officine secondarie, specificando:
a. il cablaggio con riferimento allo standard IEEE 802;
b. l’architettura protocollare proposta al di sopra del secondo livello del modello OSI;
2. indichi la tecnica di comunicazione tra le officine secondarie e l’officina centrale;
3. progetti un sistema per l’archiviazione e la consultazione dei dati utilizzando il modello Entità relazioni;
Soluzione:
Parte 1- Organizzazione della rete
Sia l'officina principale che le secondarie sono dotate di connessione Internet, ovviamente tramite provider possiamo pensare ad una struttura di rete client server per entrambe le realtà. Nell'officina principale la scelta è obbligata. Nello schema che segue rappresentiamo la struttura di rete per il collegamento di una sede periferica generica alla sede centrale. Si riportano gli indirizzi privati e pubblici, considerando che i server con visibilità esterna devono avere un mascheramento con indirizzo pubblico fisso.
(Cliccare sulla foto per ingrandire)
Parte 2- Seguito cablaggio e Programmazione di rete
Considerazioni sulle scelte di cablaggio.
Lo standard di riferimento è EIA.
Una qualsiasi rete deve essere ripartita in tre zone: core, distribution, work area.
La struttura dei collegamenti deve essere per dorsali. Trattandosi di collocazione su singolo piano vale una
connessione col centro stella di piano.
Ogni computer deve, di fatto, essere collegato ad una dorsale.
Per l’officina periferica possiamo pensare che un collegamento a 100Mb con cavo di categoria 5 vada bene.
Lo switch, abbinato ad un pathc panel, deve essere collocato in un wiring closet o in un armadio.
Senza
soffermarci troppo sui vincoli che la normativa pone per la qualificazione e l’ubicazione di questi ambienti,
ricordiamo che il collegamento del cavo proveniente dal computer singolo deve raggiungere prima il patch
panel e poi, con un cavo che può variare da 1,5 a 5m, deve raggiungere lo switch. La distanza massima di
collegamento del computer deve essere 100m.
Considerato che, come vedremo più avanti, anche nell’area
di lavoro ci deve essere un cavo patch, con le stesse caratteristiche di quello per il wiring closet, ne deriva
che la dorsale di piano deve essere 90m al massimo.
I cavi. Abbiamo detto categoria 5. Considerato che l’ambiente interessato è esposto a disturbi, non
conviene usare cavi UTP, ma almeno STP o FTP.
In entrambi i casi vanno rispettate le regole di sicurezza sintetizzabili nella sigla LSFR0H, che impone cavi
non emettano fumi, ritardino la fiamma e non emettano alogeni.
Il passaggio dei cavi deve avvenire o sotto il pavimento o nel controsoffito.
Considerando che si tratta di
officine, quindi di capannoni, è facile la soluzione del controsoffitto.
Per la work area dobbiamo considerare che ogni postazione abbia almeno due connetttori RJ45 per la rete,
due prese unel bipasso da 3 A, due prese schuko.
Il collegamento tra la postazione la TO ( terminazione utente, secondo la nomenclatura EIA) deve essere
realizzata con un cavo da 1,5-5m.
Ultima considerazione per il cablaggio dell’officina principale. Considerata la presenza di server con
consistente carico di lavoro, conviene pensare ad un sezionamento asimmetrico, prevendo sullo switch
porte da 1 GB, almeno per i server web e di database.
Prima di chiudere questa parte, un piccolo cenno alla programmazione dei router utilizzando lo specifico
linguaggio CISCO.
Ci riferiamo al router dell’officina periferica .
Router>enable
Router#config t
Router(config)#interface fa0/0
Router(config-if)#ip address 192.168.0.1 255.255.255.0
Router(config-if)#no shutdown
Router(config)#interface se2/0
Router(config-if)#ip address 194.7.2.2 255.255.255.0
Router(config-if)#clock rate 64000
Router(config)#router rip
Router(config-router)#network 194.7.1.0
Router(config-router)#network 192.168.0.0
Passiamo alle altre parti della traccia, dal punto di vista software è necessario avere:
Sistemi operativi per le reti
Software per lo scambio di dati tra sedi periferiche e centrale
Software per la generazione della pagina web e gestione degli accesssi alle funzioni prevviste
Software per la gestione del DB
Non ci soffermiamo, per questioni di tempo e di spazio sul primo punto al quale riserviamo poche
considerazioni. Il sistema operativo dovrebbe essere windowserver come controllore di dominio, server dns
locale, server dhcp e atcive directory.
Per la parte di database e ServerWeb potremmo optare per apache e MySql su linux.
Il secondo punto, espresso nella traccia come “architettura protocollare” può essere pensato come un
applicativo che si avvalga dei socket per la connessione.
Ipotizzando di usare l’opzione TCP prevista dai socket non è necessario pensare ad un sw che faccia anche il
controllo di errori. Certamente però è preferibile una connessione che usi una fase preliminare di
handshake, mutuabile da quella a tre vie del TCP.
Dovremmo quindi avere tre fasi:
Connessione con handshake
Scambio dati
Chiusura del canale
Per lo scambio dei dati, considerato che i socket lavorano su messaggi, possiamo pensare di strutturare i dati
in struct e poi integrarle nel messaggio effettivamente spedito.
Parte Web e DB
Si tratta di un problema classico di progettazione e implementazione di un database che richiede
un’analisi puntuale delle funzionalità di sistema nel suo complesso, in modo da ottimizzare tempi di
accesso e impegno di memoria.
Risulta fondamentale lo schema concettuale e logico del database che evita la duplicazione dei dati
e, insieme ad un sistema di backup automatico, consente, in caso di crash, il recupero dei dati.
Riportiamo di seguito il modello ER:
(Cliccare sulla foto per ingrandire)
Fonti
Soluzione Corriere della Sera: https://www.garysassano.it/esami/soluzioni/corriere-seconda-prova-sistemi-2014.pdf
Soluzione IIS Faravelli: https://www.garysassano.it/esami/soluzioni/faravelli-seconda-prova-sistemi-2014.pdf
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